martedì 21 settembre 2010

Settembre 2008

25/09/08

21/09/08

09/09/08

Il matrimonio

SsmmatrimonioPer alcuni era un sacramento, per la Costituzione italiana era il fondamento della famiglia, per tutti il matrimonio era una cosa seria, un contratto impegnativo.
Oltre a un'occasione di far festa, mangiare in compagnia ed esibire stravaganze, c'è ancora il matrimonio nell'ordinamento italiano?
Mi par di capire che la risposta sia SÍ e NO.
SÍ: quando si deve stabilire se il reddito familiare supera i limiti oltre i quali non si godono più certi benefici va sempre sommato il reddito del coniuge.
NO: quando per spese detraibili dall'IRPEF non c'è imposta sufficiente la detrazione non spetta al coniuge ma a parente convivente. In questo caso convivente non significa chi vive insieme, come dice il vocabolario, ma chi ha la residenza anagrafica nello stesso Comune.
Più in generale la risposta è:
SÍ, quando comporta un aggravio per la famiglia;
NO, quando potrebbe comportare dei benefici;
NO, quando la residenza anagrafica prevale su situazione reale, matrimonio o divorzio.
Ovviamente - escludendo motivi religiosi o patrimoniali - il matrimonio conviene evitarlo: comporta solo svantaggi.
Se, come si dice, anche per i futuri aiuti alle famiglie varrà solo la residenza anagrafica spero che, almeno nei chiarimenti per la gente comune, lo si scriva in italiano e non in politichese, legalese o inglese.
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