Tizio vive da 1/1 a 16/7 (197 gg) a Savona e da 17/7 a 31/12 (168 gg) a Biella;
Tizia vive da 1/1 a 17/6 (168 gg) a Savona e da 18/6 a 31/12 (197 gg) a Biella.
E' giusto che Tizio abbia residenza Savona e Tizia a Biella?
Se la risposta è SI, proseguo.
A Savona Tizia vive nella residenza di Tizio, a Biella Tizio vive nella residenza di Tizia; Tizio e Tizia vivono insieme 168 giorni a Savona e 168 giorni a Biella, cioè 336 su 365 giorni (92%).
E' giusto considerarli conviventi?
Se la risposta è SI, proseguo.
Per l'Agenzia delle Entrate Tizio e Tizia non sono conviventi e non riconosce loro le agevolazioni spettanti se conviventi. Tizio e Tizia sono legalmente sposati da 50 anni, non hanno mai chiesto divorzio o separazione, nè espresso intenzione di chiederla. Se passa la legge Pollastrini-Bindi, Tizio e Tizia potranno essere riconosciuti come coppia di fatto e beneficiare delle relative agevolazioni?
Se la risposta è NO vuol dire che aspetteranno qualche legge Galletti-Dindi che riconosca anche agli originali i diritti delle copie.
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Precisazioni e commento ai commenti.
La residenza a Biella NON serve al riconoscimento di "prima casa"; la residenza a Savona serve principalmente per l'autorizzazione a posteggiare senza limiti di tempo nelle zone disco-orario.
Tizio ha sostenuto le spese di ristrutturazione della casa di Tizia, che con un reddito di 350 euro al mese, non poteva sostenerle nè beneficiare delle detrazioni godute da chi aveva maggior reddito o dai familiari "conviventi".
Tizia non gode dei benefici spettanti a chi ha basso reddito perchè al suo si somma quello del marito; alle spese di Tizio non si sommano invece quelle per la moglie.
Se Tizio e Tizia non sono conviventi, lo sono Caio e Caia anche se stabilmente uno vive a Maputo e l'altra ad Anchorage ma entrambi conservano la residenza nella stessa casa di Canicattì. Vale quindi il suggerimento di fissare la residenza al casello autostradale di Alessandria Sud, se il locale Comune lo consente.
Nonostante la Costituzionale tuteli la famiglia tradizionale, molti la evitano perchè economicamente penalizzante.
Giustissimo trattare tutti allo stesso modo, ma calcolando l'imposta sulla reale capacità contributiva, cioè: >> (redditi - spese)/numero << relativi ai concorrenti con vincoli di soliarietà.
Mi sembra evidente che risiedere abitualmente (o prevalentemente) in luoghi diversi non impedisce abituale convivenza, presumibile nel matrimonio; che se uno agisce in buonafede nel rispetto delle norme senza cercare indebiti vantaggi, non si premunisce contro impensati gravi svantaggi; che non esistendo la servitù della gleba ognuno può scegliere dove vivere abitualmente, senza solo per questo doversi ritenere non convivente col coniuge, o magari separato e divorziato o subire trattamenti discriminanti.
Se l'incoerenza è una virtù, nessuno è più virtuoso dei compagni della sinistra.
Si dicono pacifisti e scendono in piazza con spranghe e bastoni, sono al governo e fanno opposizione, vogliono un' Italia aperta a tutti ma esclusi gli americani, si dicono antirazzisti e sono antisemiti, affermano la supremazia della società sull'individuo e si fanno paladini degli individualismi più esasperati, rifiutano crocefissi e canti natalizi perchè offendono i musulmani e vogliono il matrimonio fra omosessuali, aborrito dagli islamici. Alla incoerenza individuale si aggiunge l'incoerenza fra le varie componenti della maggioranza: ex-comunisti ferventi liberisti e comunisti statalisti, ex-antiamericani ed antiamericani ex-filosovietici, gente che l'11/9/01 inorridiva e gente che esultava, ex-baciapile ed ex-mangiapreti, eccetera. Tutti insieme per il bene del Paese, come dicono loro, o per avere prebende e pensione, come pensano altri.
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