martedì 21 settembre 2010

Maggio 2008

29/05/08

23/05/08

17/05/08

07/05/08

Prodezze

Del governo Prodi ci mancava l'ultima prodezza e Visco, in nome della trasparenza, ha pensato bene di far sapere a tutti non come vanno giustamente spesi i soldi dei contribuenti ma quanto questi denunciano all'Agenzia delle Entrate.
Che il fisco debba sapere quanto guadagno è più che giusto, ma non mi spiego perché lo debba sapere tutto il mondo.
Non serve a chi deve applicare discriminazioni basate sul reddito, che anche senza questa novità, mi pare, poteva accedere ai dati direttamente evitando al cittadino autocertificazioni, magari false o errate.
Non serve a migliorare il rapporto dei cittadini con lo Stato e non serve a combattere l'evasione fiscale ma serve egregiamente a soddisfare la curiosità di  pettegoli e malintenzionati.
Sarebbe grave se lo scopo fosse di combattere l'evasione perchè mentre non si perde occasione per rivendicare allo Stato le sue prerogative ed a condannare la giustizia fai da te, si istigano i cittadini a sostituirsi agli organi preposti, a farsi giudici della congruità dell'altrui denuncia reddituale o dell'altrui stipendio.
Trasparenza sarebbe far sapere ai cittadini quanto costa il servizio che ricevono, quanto pagano i pubblici dipendenti, anche a livello individuale per i più importanti.
Credo che ben pochi riescano a stimare se redditi di 5, 10, 100 milioni di euro siano congrui col tenore di vita dei dichiaranti. Molto più facile valutare i conoscenti con un reddito più simile al proprio, chiedersi perchè Pietro che è più stupido di me abbia una volta e mezza il mio stipendio, dubitare se Giovanni ha dichiarato il falso o vive al di sopra delle sue possibilità.
Se pubblicare il reddito dichiarato da tutti gli italiani deve servire solo a soddisfare la curiosità della gente mi resta il dubbio che ne valesse la spesa.
Non vorrei che invece lo scopo fosse quello di fare dell'Italia un paese di delatori e spioni, di vicini sospettati e sospettosi, di invidiosi, di arrivisti, di persone che si sentono giudici e polizia tributaria, di denunce anonime vere o false, con  cittadini innocenti che  magari non finiscono in Siberia, ma solo in rovina. Non vorrei che qualcuno sognasse per l'Italia di oggi quello che fu un incubo in altri tempi, in altri luoghi.
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