Pur conoscendo poco il mondo blog e i suoi abitanti, leggendo
QUI mi vengono alcuni pensieri. Chi scrive in un blog lo fa per essere letto, altrimenti terrebbe i suoi scritti nel computer. Per essere letto non si può essere invisibili; per non essere invisibili bisogna essere letti, ma non basta. Quando scrittori e manoscritti erano pochi e piccolo il mondo conosciuto, uno avrebbe potuto leggere tutto quello che veniva scritto e molto di quello che era stato scritto. Oggi libri e giornali, scrittori e giornalisti sono moltissimi e nessuno - credo - riesce a leggere nemmeno tutto quello che viene stampato in italiano. Quelli che scrivono qualcosa in rete devono essere un numero incalcolabile e infiniti sono gli scritti: interessanti, banali, intelligenti, volgari, scritti bene o male. Di solito sono visibili appena inseriti, ma invecchiano velocissimamente: i vecchi scompaiono sommersi dai nuovi e trovarli diventa quasi impossibile. Credo si debba cogliere il momento giusto: a me è capitato di inserire un'intervento e per tutto un giorno non ha avuto un voto; l'ho tolto e reinserito senza cambiare una virgola e i voti sono arrivati numerosi.
Non basta essere bravi (e ce ne sono), scrivere bene: bisogna anche farlo quando qualche lettore ti può vedere e votare. Se ti ha visto una volta magari ti apprezza e poi ti cerca, ti trova, ti vota. Così puoi entrare in classifica ed essere visibile anche a quei lettori che di queste si servono per le loro scelte. Nonostante tutto penso che se uno bravo fa anche molti interventi aumentano le probabilità di progredire in una classifica dei blog più visti o votati. Credo aiuti anche la capacità di avere amici e estimatori e averne cura.
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